Partigiani di umanità (14/04/2019)

...“è accaduto, potrebbe accadere di nuovo” ...Primo Levi...

 PARTIGIANI D’UMANITÀ

 La camminta del 2019 è dedicata al bisogno di umanità, per sconfiggere l’intolleranza selvaggia che non sappiamo dove ci può portare.

Mario Giacomoni (1924-1984), è il partigiano simbolo di umanità e di tolleranza che abbiamo adottato per l'edizione del 2019. Partigiano, cittadino e Sindaco di Bagnacavallo dedicò tutto se stesso per fare crescere la sua città nei servizi e nei diritti.
Un idealista puro al servizio degli altri.

Dunque, partigiani!

Partigiani di umanità, come Mario Giacomoni, il partigiano Portos, che in un giorno di dicembre del 1944, a 20 anni, attraversò le bombe della guerra per salvare Bagnacavallo dai bombardamenti. E ci riuscì.

Partigiani di umanità come Clemer, che a 12 anni, il 23 aprile del 1944, perse il babbo e la mamma nella sua casa del Palazzone, per un incendio dei fascisti, e con quel dolore ha costruito il suo futuro.

Partigiani di umanità come Rosalia, dei fiordalisi e papaveri, che a 4 anni, il 16 novembre 1944, fu l’ultimo sguardo del padre, Fausto, prima che fosse impiccato sull’argine del Lamone.

Partigiani di umanità per i due amanti in fuga nel campo di grano a cui seguì un’altra strage fascista con la tortura e l’uccisione di una famiglia, padre e due figli.

Partigiani di umanità come Afra che, a 6 anni, nella primavera del 45, si chiedeva se sarebbero tornate le rondini.

Partigiani di umanità nella Terra di nessuno di Rossetta e nel “Cafè d’Cai” di Tonino, covo di antifascisti prima e durante la guerra.