Vent’anni sul Senio (18/04/2023)

Vent’anni sul Senio.
Come dire libertà?

Vent’anni di festa, 340 chilometri di fiume insieme, oltre 10.000 persone lungo il Senio. Piede dopo l’altro per imparare ad ascoltare. Per fare festa. Per festeggiare i morti. Per prendere le loro memorie. Per non perdere il perché. Per guardare i bambini giocare.

Cosa centra una camminata con la libertà e la guerra?
La camminata si è fatta le domande con il sorriso e il pianto. Con il bello delle cose imparate, con l’allegria del popolo della Bassa Romagna.

Ricordo il primo anno. Augusto Costa, partigiano, venirci incontro piangendo, a Lugo, dopo il bellissimo monologo di Paolo Parmiani sui sette ragazzi di Lugo massacrati dai fascisti e nazisti. Ricordo Pietro Valentinotti, sempre a Lugo, con le lacrime e il sorriso. Il partigiano Pietro Valentinotti che il 10 aprile 1945 era a Cotignola ed incontrò un gruppo di tedeschi che fece prigionieri.

Eravamo un centinaio, quell’anno, adesso siamo un migliaio.
Incontrammo la prima volta l’eccidio di Borgo Pignatta, terra di nessuno, una strage di 28 persone, fino allora sconosciuta.

Le parole hanno camminato lungo il Senio. I piedi hanno dato coraggio alla memoria. La gioia del ritrovarsi ha contagiato. Nel Senio della memoria ormai è un patrimonio di tutti.

Abbiamo incontrato centinaia di artisti, di attori e di cantanti. Abbiamo incontrato gli ultimi partigiani. Abbiamo incontrato ragazzi che volevano sapere. Abbiamo fatto camminare il fiume, che è diventato il teatro di una festa lunga 18 chilometri.