Non sarà mica la fine del mondo (17/04/2018)

Un particolare dell'immagine della copertina del romanzo storico "Non sarà mica la fine del mondo"  su Cotignola e de Martino di Riccardo Ciavolella, ed Mimesis.


Luglio ’43. Il Professore arriva a Cotignola. Porta con sé un bagaglio speciale. Con esso, ha intenzione di isolarsi, per consacrarsi allo studio del pensiero magico di popoli lontani nello spazio e nel tempo.

Ma proprio lì, nella Romagna sperduta, la Storia incombe. Un fiume si tramuta in fronte di guerra. Le cose inanimate si mettono a parlare: una bicicletta, un giornale, un fantoccio, la pianura, le armi. Per non dubitare del proprio essere al mondo, alle persone non resta che inventare un mondo nuovo: un nuovo avvenire sulle macerie della distruzione e un nuovo “popolo” su quelle della guerra civile.

Ma per farlo, ci sono solo un manipolo di vecchi fascisti convertiti, sfollati meridionali, ebrei perseguitati e intellettuali persi nel mondo teorico; e un contadino canapino, un’azdora, un oste, un fornaio, un birocciaio e una massa che parla altro linguaggio. Questa è la storia romanzata di un incontro: quello tra l’antropologo Ernesto de Martino e la Resistenza romagnola. Con quel suo bagaglio speciale che ha qualcosa da dire.